Basta farsi un giro al supermercato per capirlo.
I prezzi sono schizzati alle stelle e i vari prodotti, anche di prima necessità, hanno avuto un costo vertiginoso. Insostenibile per diverse famiglie, tanto è vero che, comunque, a oggi ci sono molti lavoratori che sono poveri. E che, pur appunto lavorando, non riescono ad arrivare a fine mese.
Ma lo stipendio quello è e, quindi, gli italiani hanno un po’ modificato il proprio stile di vita.
Perfino sulla casa la crisi si sente
Partiamo dalla casa. Un vero e proprio must per tantissimi italiani. Un tempo, quando si sceglieva il preventivo trasloco si puntava molto sulla qualità e sui servizi accessori offerti. Certo, anche il costo trasloco aveva un suo perché però oggi le cose sono drasticamente ambiate. Si è creato una sorta di circolo vizioso.
Da un lato ci sono le tasse e il costo delle materie prime che è schizzato all’inverosimile, dall’altro ci sono le persone che devono ‘tirare’ il più possibile. Quindi, il punto di equilibrio è semplicemente un prezzo marginalizzato al limite da parte delle aziende e una richiesta che offra meno cose da parte delle persone.
Al di là, comunque, del passaggio di oggetti tra un’abitazione e l’altra, c’è da dire che anche proprio sulla casa in sé il caro vita si fa sentire. Il fatto che i mutui siano notevolmente aumentati fa presupporre che, in generale, il costo della casa sia aumentato e, quindi, le persone devono adattarsi a scelte diverse.
Addio a spese sanitarie superflue
Questo è un aspetto, purtroppo, che coinvolge milioni di persone. Con conseguenze non sempre felici. In maniera del tutto arbitraria, chi arriva in maniera stentata a fine mese, sceglie quali spese sanitarie tagliare, ritenendole non necessarie e urgenti.
Una scelta pericolosa perché ritardare un intervento costoso, oppure non andare dal dentista perché non ce lo si può permettere, può mettere a rischio la salute del proprio corpo. Si sa, con la salute non si scherza però in una sanità pubblica che ancora deve assorbire l’effetto del Covid-19, le persone sono in un vicolo cieco.
O rimandare delle visite importanti ma costose o mettere il piatto a tavola. Non mancano, infatti, casi di persone che hanno visto il proprio quadro clinico peggiorare proprio perché non si sono volutamente sottoporre ad analisi che avevano un prezzo elevato.
E se non si pone fine a questa spirale, lo scenario del futuro non sarà certamente dei migliori.
Per ora ‘reggono’ bar e ristoranti
Se c’è un settore che, almeno per il momento, pare reggere, è quello dei bar e dei ristoranti. Qui, però, bisogna considerare anche l’aspetto psicologico. Il Covid-19 ha letteralmente rivoluzionato tutte le nostre abitudini e, anzi, ha fatto sì che le persone possano interessarsi anche di altro e capire che ci sono cose più importanti del solo lavorare.
Basti pensare, ad esempio, al fatto che il settore della ristorazione – un settore in cui si lavora tanto in orari ‘diversi’ dal solito – è in crisi perché non riesce a trovare personale. Sommando i vari lockdown, in linea di massima, siamo stati ‘chiusi’ circa due anni e dopo due anni di privazione della libertà, il meccanismo psicologico che scatta è quello di pensare a godersi il presente e a stare all’aria aperta. Anche perché non si sa mai il futuro cosa ci aspetta.
Inoltre, per il bar la questione è anche diversa. Il caffè al banco è vero che è aumentato ma, tranne in posti turistici e costosi di per sé, costa tra l’euro e l’euro e 50. Una cifra che ci si può permettere tranquillamente, anche ogni giorno.
Quindi, per il momento, i bar e i ristoranti si stanno ‘salvando’ dall’ondata di crisi economica. Certo, anche qui il futuro è una incognita e la situazione potrebbe sia migliorare che peggiorare ulteriormente. Noi, ovviamente, speriamo che si trovi un equilibrio e che i prezzi possano scendere o, comunque, essere proporzionati allo stipendio medio. A partire dalla benzina che, nel momento in cui si scrive, ha superato nuovamente la soglia dei due euro a litro.